I ragazzi delle seconde “Incontrano” il lupo.

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Personale scolastico

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1Lunedì 21 febbraio la 2A BIO è stata protagonista di un’uscita didattica a Valdieri, dove ha svolto l’attività PROFESSIONE LUPOLOGO, organizzata e guidata da tre esperti del Parco Alpi Marittime e Marguareis.
Gli studenti si sono calati nei panni di ricercatori lupologi, effettuando un “percorso lupo” alla ricerca delle tracce di passaggio del carnivoro: impronte, resti di predazione, fatte. La ricerca di tali tracce richiede grande attenzione e capacità di osservazione: caratteristiche che i ragazzi hanno dimostrato di saper attivare, lavorando insieme e ascoltando con grande curiosità le guide.
Al percorso è seguito un interessante laboratorio di genetica nella sede del Parco, per capire quali informazioni si possono ottenere dalle cellule prelevate dalle fatte degli animali, da cui si estrae il DNA dell’animale stesso, ma anche delle sue eventuali prede. Le fatte ci raccontano chi è l’animale (maschio, femmina, già magari trovato/a altrove qualche tempo prima), che cosa ha mangiato, quanto si è spostato, quali sono quindi le sue abitudini di vita, il suo habitat, il suo areale. Qui le foto della giornata.

Non sono mancati momenti di svago, amicizia, contemplazione della natura.
Il percorso di avvicinamento al lupo ha coinvolto e coinvolgerà tutte le classi seconde, con l’intervento in classe degli esperti del Parco o della professoressa Valeria Dessì, ambasciatrice del Progetto Europeo Life Wolfalps EU.
 – Perché parlare di lupi ai ragazzi?
 – Perché devono essere cittadini consapevoli ed informati di ciò che succede sul proprio territorio;
 – Per sfatare miti e paure ataviche;
 – Perché devono sapere distinguere le notizie dalle sempre più frequenti fake news (ritrovamenti di lupi che in realtà sono cani e che contribuiscono ad alimentare una paura ed un odio ingiustificati nei confronti dell’animale; false notizie che spiegano la presenza del lupo come un rilascio da parte dell’uomo mentre si tratta di un ritorno naturale);
 – Perché devono toccare con mano quanto è lungo il percorso che porta ad una scoperta scientifica;
 – Perché sperimentare praticamente come avvengono alcuni studi nell’ambito della genetica rende la materia meno ostica e più facile da apprendere;
 – Perché capiscano il ruolo di ogni essere vivente nella complessa rete in cui sono inseriti;
 – Perchè è giusto che i ragazzi, come gli adulti, si sentano parte della natura e parte importante, poiché in grado non solo di danneggiare il mondo, ma anche e soprattutto di conservarlo e preservarlo, nel rispetto di ogni forma vivente e non vivente.