Intervista ad Andrea Giubergia: studente Delpozzo ed atleta di pallapugno.

Avatar utente

Personale scolastico

0

GiubergiaPallapugnoIl gioco della pallapugno è uno sport antico e tradizionale delle regioni Piemonte e Liguria. Andrea ci gioca da quando era piccolo. Il bisnonno ha sempre giocato a livello amatoriale, così come parecchi uomini della sua famiglia. Il nonno lo portava sempre a vedere le partite allo sferisterio quando era un bambino.
“Ho iniziato a giocare all’età di 7 anni, nel lontano 2011, tesserato nella società di Peveragno.
Nel 2012 ero una riserva, perché ero il più giovane della squadra; la squadra era veramente molto competitiva, infatti abbiamo vinto il campionato italiano e ogni torneo a cui abbiamo partecipato.
Il merito della vittoria non era sicuramente solo mio, ma da lì mi sono messo a giocare praticamente tutti i giorni per migliorare e cercare di vincere. Ogni mattina mi svegliavo alle sei e mezza e giocavo contro il muro di casa prima di andare a scuola. Il pomeriggio continuavo ad allenarmi, da solo o con i miei compagni, finché nel 2013 tutti gli allenamenti hanno portato frutto e siamo riusciti a vincere il campionato, con una bellissima partita in rimonta, e ogni torneo disputato; lì mi sono sentito protagonista della vittoria insieme ai miei compagni.
Lo stesso anno sono andato a fare la riserva nella categoria dei pulcini, dove c’erano i miei ex compagni.

Abbiamo giocato la finale di coppa Italia contro altre 2 squadre in un triangolare molto equilibrato.
La prima partita l’abbiamo persa 5 a 4, poi i vincitori hanno perso contro l’altra squadra, che sembrava imbattibile. Abbiamo tirato fuori gli artigli e con 2 miei miracoli, ovvero 2 palloni molto difficili che sono riuscito a mettere a segno, abbiamo vinto 5 a 3 e siamo riusciti a portarci a casa la Coppa Italia ad Andora.
Negli anni seguenti ho avuto molti ingaggi per giocare in altre società, ma sono rimasto fedele per 3 anni ancora alla mia società per continuare a giocare per il mio paese, il Peveragno, e ho sempre continuato ad allenarmi andando a correre per migliorare la resistenza durante le partite.
Nel 2017 e nel 2018 ho cambiato squadra e sono andato a giocare per la Subalcuneo, dove ho avuto il privilegio di essere capitano per questi 2 anni, e dove ho imparato anche molte tecniche e tattiche, anche se non siamo ancora riusciti a riportare delle vittorie.
Nel 2019 la società di San Biagio Mondovì ha voluto fare una squadra molto competitiva composta da alcuni dei migliori giocatori nei vari ruoli e hanno scelto me come capitano: siamo riusciti a vincere la coppa Italia e nella prima fase di campionato abbiamo perso solo una partita. Siamo arrivati preparatissimi per la finale, dopo una prestazione fantastica di tutti nelle semifinali, però purtroppo la notte prima della partita ho avuto un terribile lutto famigliare e non siamo riusciti a portare a casa il campionato per questo incidente.
Purtroppo nel 2020 il Covid ci ha fermati, ma io ho sempre continuato ad allenarmi per mio conto per non perdere tutti i progressi raggiunti.
Quest’anno sono stato chiamato nuovamente dalla Subalcuneo per giocare in serie C2 e per fare la riserva in serie A ed avere la possibilità di allenarmi con loro, seguito da uno dei migliori allenatori di tutta la pallapugno. Ho iniziato la preparazione con il capitano della serie A a fine novembre e sono stato il suo compagno di allenamento, soprattutto per la parte atletica: sono riuscito a stargli dietro, con molta fatica.
Siamo stati seguiti da un ottimo preparatore che ci ha allenati in modo eccezionale per arrivare il più possibile in forma all’inizio del campionato, sia per la parte atletica che per la parte di forza fisica, parametri molto importanti nel nostro sport.
Quest’anno sono stati organizzati gli europei di Wall Ball e di un gioco chiamato “Gioco internazionale” in Olanda, a Franeker. Questi 2 giochi sono simili alla pallapugno, con qualche differenza.
Sono state fatte le selezioni in varie giornate e sono riuscito ad entrare in Nazionale, con molti dei migliori giocatori.
Noi in Italia non siamo specializzati in questi giochi, perché ci focalizziamo sulla pallapugno e sul relativo campionato, nonostante questo abbiamo fatto del nostro meglio, ma gli avversari erano specializzati in questi sport. Siamo riusciti a giocarcela alla pari con il Belgio a Gioco internazionale, squadra che per un punto non è andata in finale, quindi siamo soddisfatti delle nostre prestazioni.
Il bello di quest’esperienza è stato che, pur essendo capitani di squadre diverse in competizione, in Olanda eravamo tutti uniti in un unico team; questo ci ha rafforzati e possiamo affermare che eravamo avversari in campo e amici fuori.
Attualmente la Subalcuneo mi ha chiesto di insegnare questo sport nelle scuole Primarie, per far conoscere e divulgare la pallapugno.
Quest’anno devo affrontare l’Esame di Maturità. Prevedo di continuare a giocare con la squadra, e di insegnare anche durante le Estate ragazzi. Sono orientato a iscrivermi a Scienze Motorie per poter portare avanti questa mia passione, approfondendo degli aspetti che ancora non conosco.”