Venerdì 14 febbraio e sabato 15 un gruppo di insegnanti del dipartimento di Elettrotecnica ha partecipato alle prime lezioni del corso triennale di robotica sponsorizzato dalla ditta Merlo S.p.A. di Cervasca, patrocinato dal Comune di Cuneo e rivolto agli insegnanti di Cuneo dalla scuola dell’infanzia fino alla scuola secondaria di secondo grado rappresentata dal nostro Istituto.
Un inedito schieramento verticale coinvolto in un particolare percorso a tappe con l’ambizioso proposito di divulgare e sostenere un diverso metodo per favorire l’insegnamento pluridisciplinare attingendo dalla robotica. È questo un nuovo modo per avvicinare i ragazzi alle problematiche ed ai contenuti dei saperi scolastici rendendo più accattivante e più attuale l’apprendimento. La parte dell’insegnamento è stata affidata alla Scuola di Robotica di Genova che è un’associazione no profit fondata nel 2000 per iniziativa di un gruppo di robotici e studiosi di scienze umane. Come si può leggere sul sito di tale associazione questa “scuola” ha come scopo la promozione della cultura mediante attività di istruzione, formazione, educazione e divulgazione delle arti e delle scienze coinvolte nel processo di sviluppo di questa nuova scienza che è appunto la robotica. I relatori molto preparati sono stati Emanuele Micheli, ingegnere meccanico nonché progettista e coordinatore di parecchi laboratori per le scuole e anche per i bambini ricoverati in ospedale o affetti da autismo e Davide un tecnico ex Itis grande appassionato di tecnologia ed elettronica. È forse la prima volta che, dopo tanti anni di insegnamento, mi ritrovo a fare un corso di aggiornamento così singolare e soprattutto non mi era mai capitato di dover condividere degli approfondimenti didattici con insegnanti così diversi dai soliti colleghi trasversali. Devo dire che è stata un’esperienza veramente significativa: confrontare esperienze diverse, sentire quali sono i problemi e i metodi che vengono adottati nelle scuole di grado inferiore al nostro è molto positivo perché ti rende più chiaro il processo evolutivo delle conoscenze nei ragazzi che approdano da noi. Abbiamo appreso nel corso come sia importante fin dalla scuola dell’infanzia far nascere interesse e curiosità per la tecnologia intesa in un modo particolare ovvero non come mezzo per alienare la propria mente alla ricerca di una soddisfazione istintiva basata sulla prevaricazione, la distruzione sistematica di un nemico o il superamento di livelli di artificiose e improbabili competizioni in mondi di pura fantasia. Al contrario lo scopo della robotica che è anche robotica, deve essere quello di costruire un essere inanimato a cui dobbiamo insegnare tutto e in questo processo di conferimento di saperi e funzioni al robot andiamo alla ricerca dei collegamenti che noi usiamo senza accorgerci e scopriamo come le macchine possano reagire al mondo sfruttando i principi della fisica, applicando la matematica e così verificare l’importanza della geometria e del disegno. Imparare a fare ordine con le distinte del materiale, il libretto di istruzioni. Assumere delle responsabilità con il controllo del prodotto assemblato da altri, la partecipazione attiva in un gruppo di lavoro, la sequenzialità che devono avere gli eventi e l’importanza della programmazione. Tutto questo non rigetta i nuovi mezzi di comunicazione e ma li integra in un processo che vuole rimarcare in modo ben preciso il predominio che deve avere l’uomo sul prodotto tecnologico e non viceversa. È l’uomo che” insegna” alla macchina ma non per creare un mostro che un giorno potrebbe rivoltarsi ma per risolvere problemi importanti. Con la robotica l’uomo sarà in grado di affrontare problemi per la salute e il benessere dell’umanità, come l’uso di protesi intelligenti o strumenti di diagnosi, di chirurgia, di terapia nel campo della medicina, ma anche per evitare lavori ad alto rischio o usuranti e per soccorrere e sostenere persone in difficoltà. Un caro augurio di buona Pasqua a tutti.
Il segretario di “GraffITIS”: Professore Pellegrino Ezio
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