Con la diffusione della pandemia e il ritiro tra le mura domestiche di tutti noi, il tema dell’inquinamento ambientale è passato in secondo piano e oggi raramente se ne parla. Purtroppo, il fenomeno non è scomparso, semmai possono essere diminuiti alcuni indicatori di inquinamento che prima del lock down erano fuori controllo.
Tra questi, parlando dell’aria che respiriamo, qual è la situazione dell’inquinamento dovuto a polveri sottili nel nostro territorio?
Il particolato atmosferico è ormai riconosciuto come uno dei principali fattori di rischio per la salute della popolazione mondiale. Si tratta di particelle di piccole dimensioni sospese nell’aria derivanti da fonti naturali, ma principalmente da attività umane, che sono inalate e possono provocare malattie dell’apparato respiratorio, ma soprattutto veicolare altri contaminanti ambientali.
Alcuni studi hanno anche ipotizzato una correlazione tra inquinamento dell’aria e diffusione del Sars-CoV-2. Questo è ancora da dimostrare, ma è certo che l’inquinamento ambientale compromette seriamente la nostra salute e ci rende più fragili.
Portando avanti il tradizionale impegno sulle analisi ambientali, il Dipartimento di Chimica intraprenderà a breve un’indagine sistematica sui livelli di polveri sottili di Cuneo e dintorni. Il piano di campionamento prevede l’esposizione del dispositivo di filtrazione dell’aria su balconi, giardini, cortili degli studenti del corso di CHIMICA E MATERIALI che poi procederanno alle determinazioni analitiche e all’elaborazione dei dati. Questa è infatti una delle analisi più frequenti che si svolgono nei laboratori chimici e che i nostri studenti affrontano nelle esercitazioni pratiche del laboratorio di Chimica Analitica Strumentale.
Qui la foto dispositivo di filtrazione, filtri, laboratori nuovi.
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