“Si pensa che l’Itis sia un po’ “una seconda scelta”, invece abbiamo constatato che la preparazione conseguita consente di iscriversi a qualsiaisi facoltà senza problemi” dicono.
Luca Declementi, Alberto Ercole e Matteo Parola sono tre ex allievi dell’Itis Delpozzo di Cuneo, che si sono diplomati a giugno 2020. In questa intervista ci raccontano la loro esperienza scolastica e il loro approccio al nuovo mondo universitario: tutti e tre infatti, dopo il Diploma nella specializzazione Elettronica ed Elettrotecnica, si sono iscritti al Politecnico di Torino, continuando gli studi intrapresi.
“E’ passato poco più di un anno dal vostro Esame di maturità: che sensazioni provi a ripensare alla scuola?”
Matteo: “Provo molta nostalgia per l’ambiente che ho lasciato, ben diverso da quello universitario. A scuola ero molto seguito e il rapporto coi docenti era più umano e diretto, adesso mi sento quasi solo un “numero””.
Luca: “A me manca l’esperienza dei laboratori, la praticità di usare i materiali. Lo vedo adesso nel mondo universitario: chi arriva da una scuola tecnica si trova molto bene a svolgere determinate attività, rispetto a chi possiede una preparazione in prevalenza teorica”.
“Qual’è invece il primo ricordo che hai del tuo ingresso all’Itis?”
Alberto: “Io ho impresso nella mente il fascino dei laboratori e dei macchinari che avevo visitato durante il periodo di Orientamento e parlo ormai di 7 anni fa! Certo durante il Biennio abbiamo svolto poche ore nei laboratori, ma poi nel triennio ne avevamo tantissime ed è stato divertente e formativo”.
“Come giudicheresti nel complesso i 5 anni trascorsi all’Itis?”
Matteo: “Il biennio mi è piaciuto di meno, perché ci sono molte materie di base condivise da tutte le specializzazioni. Il triennio invece è stato tutto improntato all’Esame di Stato e alla preparazione al mondo del lavoro o degli studi universitari; ho colto la continuità e l’evolversi delle materie apprese durante tutti e tre gli anni, cosa che mi ha aiutato molto ad avere una visione d’insieme ampia, sia dal punto di vista umanistico che tecnico”.
Luca: “Io ho visto due diverse tipologie di scuole, avendo frequentato il biennio al Liceo scientifico. In Terza sono arrivato all’Itis, perché sentivo il bisogno di un approccio più pratico ed esperienziali, più in linea con quello che mi piace fare, e nei laboratori ho trovato questo risvolto, che mi ha aiutato ad acquisire nuove competenze”.
Alberto: “Gli anni più interessanti sono stati quelli della specializzazione nelle materie di indirizzo legate quindi all’Elettrotecnica. Devo però riconoscere che oggi, frequentando l’Università, anche l’ampia preparazione di base avuta all’Itis mi sta ritornando utile, con lezioni che riguardano anche la fisica, la chimica e altre discipline”.
“Quali sono, a vostro parere, i punti di forza dell’Itis?”
Tutti e 3: “Gli Stage: sono vera esperienza diretta sul campo, una finestra sul mondo del lavoro. Abbiamo avuto la fortuna di svolgerli in terza e in quarta, primo dello scoppio della pandemia che ha purtroppo bloccato questo tipo di attività. Nelle grandi industrie del territorio abbiamo visto all’opera macchinari enormi, in quelle piccole invece abbiamo avuto modo di svolgere lavori più diversificati.
Bisogna riuscire a valorizzare tutti gli indirizzi allo stesso modo, perché sono il vero punto di forza dell’Istituto. A volte, durante l’Orientamento della Terza media, si pensa che l’Itis sia un po’ “una seconda scelta”: prima vengono i licei. Invece abbiamo constatato che la preparazione conseguita consente di iscriversi al Politecnico (o ad altre Facoltà) senza problemi”.
“Cosa ricordate circa l’Offerta formativa durante il vostro percorso?”
Alberto: “L’Istituto punta molto sul potenziamento della lingua inglese: negli anni pre-Covid abbiamo avuto modo di partecipare a vacanze studio all’estero, in Irlanda, ma alcune classi sono anche state a Malta. Durante l’anno ci sono stati corsi di codocenza con insegnanti di madrelingua in classe. Il progetto poi dell’ONU, ovvero la possibilità di andare al Palazzo di vetro di New York, è sicuramente il fiore all’occhiello di questo percorso linguistico: un vero confronto con giovani provenienti da tutto il mondo che discutono e dibattono su tematiche contemporanee.
E poi ogni anno c’è anche il corso di preparazione per ottenere il First Certificate”.
Luca e Matteo: “Anche lo Sport è molto valorizzato: si punta molto sull’atletica con partecipazione a Campionati sportivi provinciali e regionali. L’anno precedente la nostra maturità i ragazzi di quinta hanno addirittura partecipato al Campionato mondiale di calcetto, andando a giocare in Israele”.
“Cosa consigliate dunque ai giovanissimi allievi che si approcciano a fare la scelta delle scuole superiori?”
Alberto: “Se vi può interessare il percorso, puntate sull’Elettrotecnica: le Aziende del territorio ricercano ingegneri elettrici, che scarseggiano”.
Matteo: “A prescindere dalla scelta, io consiglio di non sottovalutare mai la tipologia di scuola e l’impegno nello studio. L’indirizzo che ho frequentato, ovvero quello Elettrotecnico, offre numerosi sbocchi sia nell’ambito lavorativo, sia a livello universitario”.
Luca: “E poi scegliete con serenità: i 5 anni di scuola superiore sono tra i più belli da vivere insieme a tanti nuovi amici, con legami che poi si porteranno avanti nella vita”.
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