Quest’anno un piccolo gruppo di 20 ragazzi e ragazze ha avuto la possibilità di partecipare all’esperienza dell’Erasmus+ in Spagna, soprattutto grazie alla collaborazione nata tra l’ITIS Delpozzo di Cuneo e l’istituto superiore Arzobispo Lozano di Jumilla. L’esperienza per i ragazzi è stata un’opportunità unica per vivere in un altro Paese, conoscere nuove lingue e culture e per migliorare la socializzazione con studenti esteri. Durante la settimana dal 30/01 al 07/02 i ragazzi e le ragazze hanno svolto molte attività: hanno seguito lezioni dell’istituto, visitato luoghi caratteristici e si sono cimentati in nuove discipline.
L’esperienza dei ragazzi
Il viaggio è iniziato la mattina del 30/01 con la partenza da Cuneo diretti all’aeroporto di Milano Malpensa per arrivare successivamente a Valencia, dove abbiamo preso un pullman che ci ha portati a Jumilla, una piccola città in provincia di Murcia. All’arrivo siamo stati accolti dalle professoresse spagnole referenti e dagli studenti spagnoli ospitanti. Una volta accoppiati siamo andati ognuno a casa con la sua famiglia.
Dal giorno seguente sono iniziate le attività in programma, la mattina abbiamo avuto una breve visita della scuola per aiutarci ad ambientarci in nuovo luogo e abbiamo seguito alcune lezioni dell’istituto. Nel pomeriggio, invece, abbiamo avuto la possibilità di visitare il museo delle scienze biologiche e la chiesa di Santiago; la città e il paesaggio, per quanto diversi dalle nostre zone, sono davvero stupendi. Finita la visita siamo tornati a casa e abbiamo cenato con la famiglia. Già dal primo giorno abbiamo notato le differenze culturali, ad esempio gli orari: la loro giornata inizia verso le 7:30, per poi iniziare la scuola o il lavoro alle 8:30, l’orario di pranzo è verso le ore 15 e le attività pomeridiane non iniziano prima delle 17/17:30, l’orario di cena è circa alle ore 21:30/22. Insomma, noi studenti ci siamo dovuti adattare fin da subito a queste abitudini diverse dalle nostre.
Il giorno successivo, come in quello precedente, la mattina abbiamo seguito alcune lezioni mentre nel pomeriggio abbiamo avuto la possibilità di partecipare a una lezione di cucina. È stato molto divertente imparare a cucinare due piatti tipici della tradizione spagnola: la “tortilla de patata” e il “bizcocho de naranja”. Entrambi sono piatti molto semplici e veloci da cucinare, la tortilla de patata è molto simile a una frittata e il bizcocho de naranja è una torta aromatizzata al gusto arancia.
Il venerdì noi studenti, la mattina ci siamo cimentati in una delle attività più importanti e tipiche della zona: flamenco, l’insegnante all’inizio ci ha insegnato qualche passo base per poi passare a una vera e propria coreografia. Abbiamo anche avuto l’opportunità di utilizzare costumi tipici: le ragazze la gonna e il fiore da mettere nei capelli e i ragazzi il tipico cappello con il bavaglio. I colori utilizzati più spesso sono il rosso, il nero e il bianco mentre la fantasia più comune sono i pois. Nel pomeriggio abbiamo visitato la vineria “Bodegas Silvano Garcia”. La guida ci ha permesso di provare alcune delle essenze che vengono usate nei loro vini, ci ha anche sfidato a indovinare tre di quelle.
Il sabato, insieme al gruppo degli spagnoli, abbiamo visitato la città di Cartagena, una città costruita ai tempi dei romani, abbiamo, infatti, potuto visitare il teatro, l’anfiteatro romano e il “Palacio Consistorial de Cartagena”. Inoltre abbiamo anche visto quelli che un tempo furono il cardo e il decumano, le strade principali delle città romane e le terme create per tutti i ceti sociali. Nel pomeriggio le insegnanti ci hanno permesso di girare liberamente per la città insieme ai nostri corrispondenti spagnoli.
La domenica, a nostro parere, è stata una delle giornate migliori dell’esperienza, abbiamo infatti, passato la giornata con la nostra famiglia, ognuno ha svolto attività diverse, molti hanno visitato il castello di Jumilla, uno dei luoghi più caratteristici della città, altri hanno visitato le chiese più importanti, altri ancora visitato musei mentre alcuni hanno semplicemente passato la giornata a casa con la famiglia. Un momento veramente speciale che porteremo per sempre nel nostro cuore.
Il giorno seguente la mattina abbiamo svolto regolarmente le lezioni mentre nel pomeriggio siamo andati a visitare Murcia, nello specifico la cattedrale e il casinò. Come per Cartagena le insegnanti ci hanno concesso del tempo libero.
L’ultimo giorno effettivo siamo andati a visitare il laboratorio di produzione dei vini, dove ci sono stati spiegati tutti i macchinari che utilizzano, le metodologie con cui scelgono le specie di acini e come creano gli incroci migliori. Abbiamo avuto la possibilità di annusare tre dei loro vini migliori, uno bianco e due rossi. Per la sera le insegnanti avevano organizzato una cena di fine esperienza dove hanno partecipato tutti gli studenti italiani e gli studenti spagnoli. Inoltre, abbiamo avuto la fortuna di visitare il teatro della città, un posto davvero stupendo dove alcuni nostri compagni hanno potuto suonare il piano e cantare. È stato un momento unico dove tutti gli italiani hanno legato particolarmente.
Il mercoledì, ci siamo salutati con la consapevolezza che a marzo ci saremmo rivisti.
Commento
L’esperienza è stata molto importante per noi, rimarrà nei nostri cuori e grazie ad essa abbiamo sviluppato nuove conoscenze culturali e non solo. Ci ha insegnato ad adattarci a nuovi contesti e situazioni e sicuramente ci ha formato su diversi punti di vista. Le famiglie sono state molto accoglienti e disponibili con noi. Noi studenti saremo sempre grati alle professoresse, alle famiglie e soprattutto al preside che insieme hanno collaborato per permetterci di vivere questa esperienza.
di Borra Francesca
Pablo Edgardo Bagatella
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