Il dirigente Ivan Re: “Siamo immersi nella tecnologia aprendo i nostri studenti al mondo con uno sguardo consapevole”
“Per noi le regole non sono una bizzarria,
hanno il compito di dare ritmo e forma all’esistenza”
(cit. Massimo Gramellini)
Sette percorsi di studio. Oltre 1.300 studenti articolati in 61 classi. 160 insegnanti e 35 impiegati nel settore amministrativo, tecnico e ausiliario. Ecco i numeri dell’Istituto Tecnico Industriale Statale Mario Delpozzo di Cuneo. L’istituto promuove un approccio all’innovazione che combina consapevolezza, strumenti digitali e didattica avanzata.
Dal 2016, sotto la guida del dirigente scolastico Ivan Re, l’Istituto ha avviato un processo di trasformazione che ha favorito un cambio di prospettiva culturale, orientato a migliorare l’esperienza educativa per studenti e docenti. Tra i primi in provincia ad applicare il modello Dada, la Didattica per ambienti di apprendimento, ha inoltre puntato molto sul fronte tecnologico e sull’internazionalizzazione. Questo processo di cambiamento ha trovato il supporto del corpo docente, con il contributo significativo della vicepreside Sara Riba e della coordinatrice del Dipartimento di inglese, Sabrina Tonello, che hanno collaborato attivamente nel coordinamento delle attività.
Preside Ivan Re, siete ripartiti con il nuovo anno scolastico vietando il cellulare a studenti e dipendenti. Una notizia che ha fatto molto discutere. Come si coniuga il divieto di questo strumento con il concetto di innovazione tecnologica e didattica?
La nostra visione è bilanciare il divieto con l’uso consapevole della tecnologia per migliorare l’apprendimento e il benessere scolastico. Il cellulare distrae, mentre l’ambiente tecnologico che abbiamo creato stimola la concentrazione e l’efficacia dell’insegnamento.
Grazie a fondi europei PNRR, al supporto delle famiglie ed alla Fondazione CRC, abbiamo aggiornato i laboratori con tecnologie avanzate: robotica, intelligenza artificiale, e monitor interattivi in ogni aula. Le classi sono dotate di strumenti per videoconferenze, e nelle aule di inglese abbiamo introdotto soundbar per un ascolto immersivo.
Offriamo inoltre strumenti innovativi come visori per la realtà aumentata e l’accesso a MLOL Scuola, una piattaforma di prestito digitale. Infine, abbiamo trasformato la vecchia biblioteca nell’aula Humanitas, un ambiente immersivo progettato per favorire benessere e apprendimento, con schermi grandi e spazi comodi.
È chiaro che l’innovazione è la modalità principale, ma stiamo parlando di 1.300 adolescenti. A distanza di due settimane dal suono della prima campanella, come hanno preso il divieto del cellulare?
È noto che i divieti non piacciono a nessuno, specialmente ai ragazzi. Tuttavia, noi adulti non dobbiamo cedere alle pressioni sociali; dobbiamo perseguire con determinazione le idee in cui crediamo e spiegarne le motivazioni. I ragazzi stanno cominciando a capirlo.
Vietare il cellulare significa riprendere il controllo del proprio tempo. Le notifiche degli smartphone non offrono nulla di realmente educativo. Riflessioni come l’ansia dell’attesa e la costante distrazione che ne deriva sono solo la punta dell’iceberg. Consideriamo anche la FOMO (Fear of Missing Out), la paura di essere esclusi, amplificata dalla continua esposizione alle vite degli altri. Molti ragazzi fingono di chattare durante l’intervallo per far credere di non essere soli.
Con questo divieto, abbiamo creato un ambiente di disintossicazione. Vogliamo aiutare gli studenti a vivere le ore scolastiche senza distrazioni, promuovendo la concentrazione e la socializzazione.
In questa scuola, siamo immersi nella tecnologia, e vietare il cellulare consente ai ragazzi di riscoprire altre attività e relazioni significative.
Quali sono gli indirizzi di studio dell’Itis Mario Delpozzo?
Abbiamo sviluppato ben sette indirizzi, progettati per soddisfare le esigenze del tessuto imprenditoriale locale nel settore tecnico-scientifico:
– Logistica e Pianificazione: forma professionisti con competenze trasversali nella gestione dei processi, ottimizzando flussi e processi aziendali. Gli studenti acquisiscono conoscenze in pianificazione, trasporti e gestione delle scorte, preparandosi a lavorare in contesti industriali e commerciali. Questo percorso prepara gli allievi a rispondere alle esigenze del tessuto imprenditoriale locale e globale.
– Meccanica, Meccatronica ed Energia: un indirizzo aggiornato per fornire tutte le competenze richieste nel contesto di Industria 4.0 e Mobilità sostenibile.
– SMART Robot: prepara esperti nel campo dell’informatica e della robotica di servizio, pronti ad affrontare le sfide tecnologiche moderne della robotica umanoide e dell’intelligenza artificiale
– Informatica e Telecomunicazioni: forma professionisti altamente qualificati nei sistemi informatici e nelle telecomunicazioni con competenze sulla cybersecurity
– SMART City: è concepito per preparare gli studenti a diventare professionisti nel campo della gestione e sviluppo delle città intelligenti. Immaginiamo una smart city in cui la tecnologia dell’elettronica e dell’elettrotecnica gioca un ruolo centrale nella creazione di un ambiente urbano efficiente, sicuro e sostenibile
– Biotecnologie Sanitarie: prepara specialisti nelle analisi cliniche e sanitarie, fondamentali per il settore medico e di tutte le professioni sanitarie
– Chimica e Materiali: forma professionisti nell’analisi di laboratorio, con competenze specifiche per operare nel settore chimico.
Questi indirizzi sono pensati per garantire agli studenti una preparazione solida e mirata, rispondendo così alle sfide del mercato del lavoro attuale.
Vicepreside Sara Riba, sono tanti micromondi. Come farli convivere in un solo istituto?
Mi piace pensare al concetto di ‘Scuola in movimento’ con una spinta costante a rimanere in rete con altre scuole, con le aziende e con il territorio.
Adottando il modello Dada, ad esempio, abbiamo trasformato il modo in cui i nostri alunni interagiscono con l’apprendimento. Questa metodologia consente agli studenti di spostarsi da una classe all’altra, favorendo un ambiente dinamico e stimolante. Ogni aula è progettata per un specifico ambito disciplinare, incoraggiando l’immersione totale nella materia. Questo approccio facilita l’apprendimento esperienziale, dove gli alunni possono interagire con contenuti e materiali specifici, migliorando la comprensione e la retention delle informazioni.
In questo contesto di movimento, l’integrazione delle tecnologie è fondamentale. Ogni aula è dotata di strumenti digitali che supportano l’apprendimento collaborativo e personalizzato. Le risorse online, le piattaforme di e-learning e le applicazioni educative sono utilizzate per arricchire le lezioni e fornire accesso a contenuti aggiornati e interattivi.
La tecnologia ci offre l’opportunità di stare al passo con i tempi, ma è fondamentale utilizzarla in modo corretto e consapevole. Per questo motivo, abbiamo avviato il progetto “Dialogo Filosofico” per le classi terze. Questo progetto introduce gli studenti a un pensiero filosofico critico, stimolando riflessioni, incoraggiandoli a porre le domande giuste, a ricercare fonti affidabili e a ragionare sull’etica che guida ogni scelta, anche nell’uso della tecnologia.
La formazione non riguarda solo gli studenti: anche noi docenti stiamo iniziando ad integrare l’intelligenza artificiale con la nostra intelligenza naturale, affinché possiamo guidare i ragazzi in questo nuovo contesto.
Siamo in continua evoluzione. Ogni insegnante contribuisce attivamente a rendere queste pratiche parte integrante della quotidianità didattica, sempre con un occhio attento al benessere degli studenti.
La nostra scuola è composta da tanti “micromondi”. Ognuno di noi opera in modo diverso, ma queste differenze convivono e arricchiscono il nostro ambiente di apprendimento. Insieme, stiamo costruendo un futuro migliore, dove tecnologia e pensiero critico si integrano per formare cittadini consapevoli e responsabili.
Prof. Sabrina Tonello, una scuola tecnologica che guarda al mondo deve puntare molto sullo studio della lingua inglese.
In un mondo sempre più globalizzato, una scuola che guarda al futuro deve dare grande importanza allo studio della lingua inglese. Apprendere una lingua significa abbracciare una cultura e aprirsi a nuove opportunità, ed è per questo che consideriamo fondamentale l’attenzione all’inglese. Questa materia non è solo obbligatoria per tutti, ma è anche arricchita da attività extracurricolari che offrono esperienze di apprendimento attraverso i viaggi.
Il nostro istituto è accreditato con il progetto Erasmus, che consente agli studenti di partecipare a percorsi di mobilità, brevi o lunghi, in diverse scuole europee. Alcuni alunni hanno anche scelto di trascorrere il quarto anno all’estero, in paesi come Inghilterra, Stati Uniti o Panama. È importante sottolineare che non si tratta di perdere un anno scolastico: si tratta di un valore aggiunto significativo, sia a livello relazionale che comunicativo.
Inoltre, gli studenti delle classi quarte possono conseguire la certificazione linguistica di livello intermedio-alto FCE, Cambridge English: First for Schools. Attualmente, siamo coinvolti in un soggiorno studio in Irlanda e parteciperemo nuovamente alla simulazione di diplomazia ONU nel National High School Model United Nations (NHSMUN), dove i nostri studenti agiranno come delegati a New York, completando il tutto con visite culturali che arriveranno fino a Washington.
Per accedere ai soggiorni studio, gli studenti devono superare una selezione linguistica e motivazionale. A scuola, ci impegniamo a fungere da stimolo, ma i ragazzi completano la loro formazione anche a casa, attraverso lo studio e la visione di film in lingua originale. Abbiamo osservato un miglioramento significativo del loro livello di inglese negli anni.
La nostra attenzione non si ferma agli studenti: anche gli insegnanti hanno l’opportunità di potenziare le proprie competenze. Non solo chi insegna inglese, ma anche gli insegnanti di altre materie possono accedere a progetti di mobilità focalizzati sulla metodologia didattica e sulla lotta al bullismo.
In conclusione, il nostro impegno verso l’insegnamento dell’inglese è parte integrante della nostra visione educativa, permettendo ai nostri studenti e docenti di crescere in un ambiente stimolante e ricco di opportunità.
Preside Ivan Re, lei stesso ha partecipato in prima persona a questi progetti, accompagnando gli studenti e andando a studiare cosa fanno i suoi colleghi all’estero.
L’opportunità di partecipare in prima persona a questi progetti studiando le pratiche educative adottate dai colleghi all’estero offre una visione concreta di mondi diversi e ci consente di imparare e migliorare.
Attraverso il Job Shadowing, letteralmente lavoro-ombra, si possono esplorare le metodologie di formazione, il materiale didattico e gli strumenti adottati in altre scuole. È un ottimo sistema per valorizzare le buone pratiche. Fornisce la dimensione della scuola a livello europeo, sia per quanto riguarda i pregi che i difetti. In Finlandia, la scuola superiore vinee scelta a 16 anni. Un’età della consapevolezza. D’altro canto nella scuola visitata gli studenti utilizzavano i personal computer per prendere appunti, fatto che rallentava la lezione e l’apprendimento. Dalla scuola spagnola abbiamo imparato la gioia dell’accoglienza, anche attraverso l’utilizzo della musica negli intervalli.
In sintesi, queste esperienze arricchiscono la nostra offerta educativa e ci guidano nel migliorare continuamente, affinché i nostri studenti ricevano la formazione migliore possibile.
Dal 2016 è dirigente dell’Itis Mario Delpozzo e da allora questa scuola ha fatto un salto in avanti sul piano della tecnologia e dell’internazionalizzazione. Ma non si sente un uomo solo al comando. Spesso ribadisce il concetto di squadra.
Assolutamente no, non mi sento affatto un uomo solo al comando. Il progresso che abbiamo fatto dal 2016 è il risultato di una collaborazione sinergica tra i membri della nostra comunità scolastica. Gli insegnanti giocano un ruolo cruciale: devono credere nei progetti e nella visione comune. Senza un team motivato e competente, ogni sforzo sarebbe vano. È come in una maratona: senza buone gambe, non si va da nessuna parte.
Siamo una squadra, e il nostro successo è il frutto del lavoro collettivo.
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