Un ex alunna “spaziale” torna all’Itis Delpozzo.

Ha accolto l'invito del dirigente ad incontrare gli alunni e ha visitato i locali dell'Istituto che l'hanno vista studentessa.

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Ha accolto l’invito del dirigente ad incontrare gli alunni e ha visitato i locali dell’Istituto che l’hanno vista studentessa. Così un gruppo di allievi del corso meccatronica ha avuto l’opportunità di sentir raccontare l’esperienza lavorative dell’ingegner Tiziana Fresia, Senior director Program Manager in una delle più importanti aziende aerospaziali con sede in Washington che, tra altri clienti, opera anche per la NASA.
Con la stessa passione e determinazione con le quali aveva scelto di frequentare l’ltis, indirizzo meccanica industriale, negli anni nei quali era una decisione quanto meno insolita per una ragazza, oggi coordina il lavoro di diverse centinaia di tecnici che nel corso di un periodo medio di 4 anni, operano per costruire un satellite e prepararne il lancio: “4 anni di lavoro intenso per un giorno” ci dice, ovvero il giorno del lancio che avviene dopo test meticolosi sulle singole parti in ogni condizione di lavoro.
L’altissimo livello di specializzazione dell’ingegner Fresia e gli anni passati in Companies americane, non limitano la sua capacità di coinvolgere i ragazzi nelle descrizioni di realtà che riusciamo a vedere soltanto nei film. Ci racconta che è lei nella stanza dei bottoni con il tasto rosso per interrompere, eventualmente, la procedura di lancio, con il carico di adrenalina che questa responsabilità comporta.
L’Ingegner Fresia parla di quanto le sia servito studiare all’itis e porre le basi, partendo, per così dire, dai bulloni, gli stessi componenti che vengono distrutti dall’esplosivo per separare le flange del satellite quando deve lasciare il vettore.

Sebbene l’ambiente in cui lavora sia ancora tipicamente maschile, ci racconta di aver creato un Pink Team, valorizzando e coordinando i diversi modi di ragionare al maschile e al femminile.
Gli stimoli provenienti dalle sue parole fanno nascere curiosità e domande che prolungano l’incontro anche dopo i saluti; di sicuro, con la sua esperienza, ci dimostra che interesse e passione portano lontano, addirittura nello spazio potremmo dire, superando pregiudizi e luoghi comuni ed è appunto questo il suo suggerimento: “Cercate un lavoro che vi appassioni per poter sostenere le fatiche che sicuramente potrà comportare”.
Un augurio di buon auspicio per tutti gli studenti e una sfida elettrizzante ancor più per le studentesse.

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