La nostra classe ha aderito quest’anno al progetto “Generazione Intercultura” promosso dall’associazione LVIA. Si tratta di un percorso di educazione alla mondialità che prevede l’intervento in classe di alcuni formatori.
Da noi è arrivata Vanessa. Vanessa vive a Torino, sua madre è originaria del Perù. Grazie ad alcune attività molto coinvolgenti, abbiamo capito che siamo pieni di pregiudizi: Vanessa, ad esempio, ha disegnato un grosso termometro alla lavagna e, ponendoci alcune domande sull’immigrazione come la seguente “Pensi che gli immigrati ci rubino il lavoro?”, ci ha chiesto di posizionarci in un punto del termometro da 0 a 100 a seconda che fossimo d’accordo o meno. La volta dopo ci ha fatto vedere un video con dati numerici molto significativi sul fenomeno dell’immigrazione in Italia. Abbiamo capito che tutti i pregiudizi sono dovuti all’ignoranza sull’argomento. Per esempio: lo sapevate che il 70% circa degli immigrati arriva in modo regolare con il visto e i documenti necessari? Sapevate anche che in Italia si prevede tutti gli anni un decreto flussi che precisa di quanti immigrati abbiamo bisogno per coprire posti di lavoro rimasti vacanti? Purtroppo proprio in base a questo decreto gli immigrati che vengono fatti arrivare nel nostro paese per lavoro, quando scade il permesso di soggiorno, sono costretti a tornare nel paese d’origine. Magari nel frattempo, come è successo alla mamma di Vanessa, quelle persone si sono costruite una vita, hanno avuto dei figli, ma l’Italia che li aveva chiamati ad un certo punto decide che ne ha più bisogno. Molti immigrati sono costretti a vivere clandestinamente e sono perciò perseguibili dalla legge perché commettono un reato, il famigerato reato di clandestinità. A questo punto bisogna chiedersi “E se io sarò al loro posto, cosa farò?”. Eh già, perché potrebbe succedere anche a noi di doverci trasferire in un altro paese, come del resto ci è già successo in passato! Particolarmente interessante è stato il video sui migranti italiani che all’inizio del Novecento raggiungevano l’America. La relazione del Congresso degli USA dice di noi esattamente quello che oggi si sente dire a proposito degli immigrati: ovviamente noi non ci ritroviamo in quel ritratto che è il frutto di un atteggiamento razzistico che non possiamo tollerare.
Kevin Rosso 2^M, Professoressa Degiovanni
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