AMBIENTALE La locuzione “Terra dei fuochi” individua una vasta area situata nell’Italia meridionale, tra le province di Napoli e di Caserta, caratterizzata dalla presenza di roghi di rifiuti, donde l’appellativo.
“La terra dei fuochi” deriva da una frase utilizzata da Roberto Saviano nel libro “Gomorra” che a sua volta riprende il rapporto Ecomafia pubblicato da Lega Ambiente. Il decreto sulle emergenze ambientali, Terra dei Fuochi e Taranto in primis, è legge. Lo è diventato mercoledì 5 febbraio 2014, è stato votato a Palazzo Madama con 174 favorevoli, questa è una riscossa per la popolazione del posto e per tutta l’Italia siccome è un primo segnale di cambiamento. Tra le novità più rilevanti c’è lo stanziamento di 25 milioni di euro annui per il 2014/2015 per lo screening sanitario gratuito (indagini diagnostiche per trovare una causa) per i comuni di Taranto e dintorni. La conversione in legge del decreto sulla Terra dei Fuochi è provvedimento che la Campania e i suoi cittadini attendevano da tempo perché dispone misure fondamentali per cominciare ad affrontare lo smaltimento illegale di rifiuti e le sue drammatiche conseguenze. Dice il senatore Giuseppe Esposito: “Questa legge è una prima efficace risposta ad anni di disinteresse nei confronti di una catastrofe ambientale che non ha precedenti”. Infine è stato fatto un grande passo avanti in quella che deve essere una delle priorità del Paese: ovvero la bonifica del territorio. “Questo decreto è almeno un inizio, un punto fermo-dice don Maurizio Patriciello, parroco al “Parco Verde” di Caivano-, vista l’attuale situazione politica, magari la legislatura finiva prima dell’approvazione e tutto sarebbe stato dimenticato”. Invece, appunto il decreto è passato. Non è che ci soddisfi completamente ma è qualcosa. I punti più deboli secondo il sacerdote sono la sanità e la giustizia.
Marco Maroglio, Luca Filippi, Nicolò Dalmasso, Francesco Ferrero, Gianluca Merlo, Lorenzo Giusiano, Lorenzo Cravero, Giovanni Bottasso 3^A
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