LA PAROLA DEL DIRETTORE DI GRAFFITIS

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Personale scolastico

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È arrivato un nuovo anno scolastico, dopo la lunga pausa estiva, confido sia un periodo di studio per voi alunni che seguite gradualmente la vostra formazione scolastica in vista dell’ obbiettivo che dovrete realizzare: la maturità del perito industriale che vi porta nel mondo del lavoro oppure vi permette di proseguire gli studi universitari. Non perdiamo tempo nell’apprendimento; lo studio autentico fiorisce da passione e spesso diventa una sorta di divertimento, anzi una festa. Vi porto a conoscenza di una citazione autorevole utile alla vostra crescita: “Tutti i pensieri intelligenti sono già stati passati, occorre solo tentare di ripensarli”, Johann W. Goethe. Questa citazione ci porta a capire che il nostro compito non è partire da zero, ma sulla base necessaria del passato; ecco il richiamo delle così dette radici! Ripensare, proiettare verso l’oggi quel messaggio fecondo e creativo.

Il celebre scrittore neorealista Cesare Pavese, nato a Santo Stefano Belbo nel 1908, morto a Torino nel 1950, nelle sue opere ci aiuta a riflettere sull’esistenza.

La sua vita si risolve in una tormentosa analisi di se stesso nei rapporti con gli altri, in una interrotta lotta per “costruire” come uomo e scrittore: una lotta nella quale, quanto più egli acquista sicurezza e coscienza di sé, tanto più sente di essere “altrove”, di non poter coincidere con gli altri.

Nella “Luna e i falò” l’ultimo suo romanzo autobiografico, scritto nel 1949, mette in luce un forte insegnamento: la ricerca del mito, proprio sulle colline delle Langhe, dove cerca di riafferrare la memoria della sua infanzia dominata dalle immagini dei falò accesi sulle colline a metà agosto. “Chi può dire di che carne sono fatto? Ho girato abbastanza il mondo da sapere che tutte le carni sono buone e si equivalgono ma è per questo che uno si stanca e cerca di mettere le radici,di farsi terra e paese, perché la carne valga e duri qualcosa di più che un comune giro di stagione”. L’uomo senza radici non troverà mai un sereno equilibrio, solo colui che custodisce nella memoria la storia dei cambiamenti di quel mondo ne rappresenta anche la continuità. Non abbandoniamo l’eredità degli antichi che mancano mai di stupirci nei loro insegnamenti, né dimentichiamo i pensieri intelligenti già stati passati, e tantomeno le radici della nostra esistenza. Sono valori che ci fanno crescere robusti e sani, ci preparano culturalmente ad affrontare la vita.

Professore Ezio Giovanni Mondino