IUS SOLI: DIRITTO DI VITA

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Personale scolastico

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Attualmente in Italia la cittadinanza viene concessa in base allo ius sanguinis, vale a dire in base al diritto legato al sangue. Pertanto, molti figli di immigrati nati e cresciuti nel nostro paese non hanno la cittadinanza italiana. E’ giusto continuare su questa linea o è meglio passare allo ius soli, in base al quale verrebbe concessa la cittadinanza a chi nasce sul territorio italiano?

A mio avviso, è molto importante per l’Italia che si passi allo ius soli. Il cambiamento fondamentale è legare la cittadinanza non a una questione di discendenza, ma di territorialità. In altre parole, la città e il vivere in città sono il luogo e il senso del dare la cittadinanza, più che essere di una famiglia italiana. E questo credo sia un passaggio molto importante, perché incrocia il discorso sulla cittadinanza di un mondo ormai globale; oggi, più che mai, serve l’inquadramento del concetto di cittadinanza in un’ottica maggiormente globale. Si possono citare ad esempio i casi degli Stati Uniti e della Francia, dove vige lo ius soli in base al quale si acquisisce la cittadinanza del paese in cui si è nati.Gli immigrati nati in Italia vivono qui per molto tempo; se vengono espulsi dal nostro paese non sanno dove andare poiché hanno vissuto fino a quel momento nella nostra penisola, non conoscono la lingua, la cultura del paese della loro famiglia.Particolarmente degne di nota sono le parole di mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes della Cei, il quale afferma che il tema sulla cittadinanza ha a che fare con la qualità della nostra democrazia. Infatti, la cittadinanza, ma soprattutto il senso di appartenenza a una città a cui la cittadinanza fa riferimento, è uno dei segni più importanti della crescita della qualità della democrazia di un paese.Non tutti, però, la pensano come me. Molte persone, infatti, ritengono che sia necessario mantenere lo ius sanguinis. Alcuni parlamentari e politici hanno un’opinione diversa rispetto alla maggior parte della popolazione. Ritengono opportuno limitare la cittadinanza alle persone “strettamente” italiane. Queste persone dicono di costituire la maggioranza in Italia. Non è assolutamente vero: come rivelato dall’ Osservatorio del Cise, il 71% della popolazione italiana si dichiara favorevole alla proposta secondo cui i figli di immigrati che nascono in Italia dovrebbero ottenere automaticamente la cittadinanza. Chiunque pensi che una persona nata in Italia, formata dalla scuola italiana, correttamente parlante la lingua italiana, con amici e parenti italiani, non è italiana perché nelle sue vene “non scorre sangue italiano” deve riflettere, queste ragioni sono meramente razziali.. Per tutti questi motivi, insomma, è doveroso passare allo ius soli: gli stranieri sono molto importanti per il nostro paese e contribuiscono alla crescita della nostra democrazia.

Matteo Baldracco 3^A