Noi alunni/e delle classi 5^A e 5^B Elettrotecnica, nei giorni 4-5 dicembre 2013, accompagnati dal prof. Pellegrino Ezio, dalla professoressa Isoardo Simona, dal prof. Mondino Ezio ci siamo recati in visita di indirizzo a Larderello (centrale geotermica) San Giminiano e Bolgheri Carducci per ripassare gli argomenti studiati nel programma di quest’anno.
Siamo arrivati a San Giminiano che è una città sorprendente. Il profilo delle sue torri che si stagliano nel cielo cattura sin da lontano il “Viandante” attirandolo inevitabilmente nel labirinto delle sue strade. La leggenda vuole che sia stato un giovane romano a porre la prima pietra della città, fuggito da Roma in seguito alla congiura di Catilina. San Giminiano è la patria del celebre poeta comico realista Folgore di San Giminiano (1275-1330), autore di alcune famose “Corone” (serie di sonetti) dedicate ai mesi dell’anno e ai giorni della settimana. La città è attraversata dalla famosa via Francigena che conduce a Roma (strada longobarda) che portò benessere a questa bella località. Abbiamo fatto un magnifico percorso di visita con la guida all’interno delle mura della cittadina. Siamo entrati attraverso l’antica porta di San Giovanni che risale al 1237. Sono state viste le famose torri medioevali, va ricordata la torre Grossa alta 54 metri. Il palazzo comunale che ospitò il poeta Dante Alighieri, il duomo e la magnifica chiesa di Sant’Agostino: questo bellissimo tempio, officiato dagli Agostiniani, contiene numerosi affreschi, in particolare, nel coro, le 17 storie della vita di Sant’Agostino di Benozzo Gozzoli. E sull’altare laterale la “Misericordia di San Sebastiano” sempre del Gozzoli, invocato dal popolo sangimignanese affinché la città fosse liberata dalla peste nel 1462. Infine siamo saliti sulla rocca per contemplare il paesaggio sottostante così ricco di vegetazione. Nel pomeriggio abbiamo avuto la possibilità di visitare Bolgheri, che sorge al centro della Maremma Pisana per ammirare il piccolo e caratteristico borgo dove Carducci visse con la famiglia dal 1838 al 1848. La visita è stata interessante, abbiamo potuto vedere il castello di Bolgheri, la chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo, la piazza di nonna Lucia, la casa del poeta Giosuè Carducci, il piccolo cimitero dove è sepolta la nonna ricordata nella poesia “Davanti San Guido”. Molto bello è stato il percorso del lunghissimo rettilineo fiancheggiato da due file di fittissimi cipressi che il poeta ricorda nella sua poesia “I cipressi che a Bolgheri alti e stretti/van da San Guido in duplice filar, /quasi in corsa giovinetti mi guardar.”. Infine abbiamo constatato la natura aspra e selvaggia della Maremma Pisana che formò il carattere fiero e intransigente del poeta, il sentimento virile e costruttivo della sua vita. Carducci sentiva il Classicismo come il patrimonio più prezioso e glorioso della nostra tradizione letteraria. Il professore Mondino Ezio ha letto e commentato le poesie che caratterizzano i ricordi Maremmani: “San Martino”, “Pianto Antico”, “Traversando la Maremma Toscana”, “Davanti San Guido”. Sono stati due giorni molto belli utili alla nostra formazione culturale e trascorsi nell’amicizia della vita di gruppo insieme ai nostri professori.
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