Abbiamo letto con il nostro professore di lettere il libro di Cicerone “De Amicitia”, così di spunti esso contiene l’elogio dell’amicizia adottando l’ideale ellenico della generosità e riflessione della persona.
Ambientato nel contesto della realtà romana, tanto da diventare “legame interessato”, fra persone aventi gli stessi ideali politici. Marco Cicerone nato a Arpino nel 106 a.c. e ucciso nel 43 a.c., l’oratore, intrattenne i propri interlocutori: i suoi due generi Gaio Fannio strabone e Quintino Mucio Scevola tracciando un profilo del valore e della natura dell’amicizia. Disprezzando forme di amicizia non dettate dalla natura, motivo per il quale più volte verranno attaccati, in maniera più o meno diretta. Rievocando la figura dell’amico Scipiano Emiliano da poco scomparso che viene ricordato e celebrato nella parte iniziale e al quale sono fatti molti riferimenti nel testo e di famiglie romane che lo stimano amico leale. L’amicizia per i Romani era anzitutto la creazione di legami personali a scopo di sostegno politico. Il dialogo è incentrato nella ricerca dei fondamenti etici della società nel rapporto che lega fra loro le volontà degli amici. Un pensiero molto bello di Cicerone è il seguente:” L’amico sicuro si riconosce quando la situazione si malsicura”. La novità dell’impostazione di Cicerone consiste soprattutto nello sforzo di allargare la base sociale delle amicizie ponendovi alla fondamenta valori come virtù e lealtà al di là della cerchia ristretta della nobiltà. Quella propagandata da Lelio non si riconosce unicamente come amicizia politica: ciò si capisce dal fatto che l’opera esprime la più disperata necessità di rapporti sinceri, quali Cicerone, preso nel vortice delle convenienze imposte dalla vita pubblica.La lettura di questo libro mi ha coinvolto. Il grande Cicerone mi ha fatto riflettere. L’importanza di Cicerone è infine enorme per la quantità di notizie che ci ha trasmesso sulle varie filosofie dell’età ellenistica, e sul magnifico libro che abbiamo letto dove tratta l’amicizia come dono per l’umanità.
Marco Maroglio 3^A
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