LA SHOAH

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Personale scolastico

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Sono un ragazzo di quasi 19 anni, nazionalità Bosniaca, venuto in Italia nel Giugno del 2001 e ho frequentato tutta la scuola qui… L’infanzia e i momenti più belli…li ho trascorsi nei miei primi sei anni, quando ero con i miei familiari e amici più stretti nel mio paese, dove sono nato e cresciuto. Purtroppo, come tutti sanno, il 1995 è l’anno della guerra combattuta per quattro anni tra le varie etnie, le quali, in quel periodo, costituivano l’attuale ex Jugoslavia…

Mio padre nel 2000 lasciò me e mia mamma a casa e lui partì per l’Italia in cerca di una vita migliore. Per me, avendo solo cinque anni, in quel periodo fu l’anno peggiore. Nonostante tutto, lui veniva a trovarci ogni mese, io non riuscivo a essere felice come tutti gli altri miei amici… Alla fine del ’95, con la conclusione della guerra, la situazione si calmò, ma nonostante tutto mio padre partito per l’Italia, dopo un anno, ci portò via, anche me e mia mamma con lui… In quel periodo, non so cosa era peggio per me: lasciare una valanga di amici e parenti oppure l’anno precedente quando partì mio padre da solo… Mi ricordo ancora oggi quel giorno. L’11 giugno del 2001, estate: mi sveglio al mattino e vedo arrivare tutti i miei amici e aspettare davanti a casa, senza parole… mentre uscivo, uno di loro mi si avvicinò e mi disse: “sii forte. Sarai sempre con noi in ogni momento. Abbiamo molti ricordi passati insieme. Tra poco tornerai a trovarci…sei con la tua famiglia. Non ti preoccupare: sei al sicuro…”, allungò la mano e mi disse: “prendi! questo è per te; gioca con questo camioncino e ricordati di noi…”. Era un camioncino dei vigili del fuoco, rosso e bianco; l’ho avuto fino a due anni fa e poi si è rotto… lo trattavo meglio di un piatto dal quale mangiavo… Non riesco a immaginare quelle persone che in guerra hanno perso dei familiari… Ho amici che sono stati avvisati qualche anno fa del fatto che gli hanno ritrovato le ossa del padre e dello zio…avere ricordi come questi non è piacevole. Queste persone sono scappate con la propria madre dalla Bosnia in Italia negli anni tra il 1991 e 1995… Avere dei cuori spezzati fin dall’infanzia…non è piacevole…e poi…combattere tutta la vita per cosa? Dopo aver perso le persone che ti avrebbero voluto seguire nel tuo percorso di vita, persone che avrebbero voluto aiutarti, le quali avrebbero dato la vita per te. Qualcuno si rifiuta di continuare a vivere…non trovano più un senso per andare avanti, un qualcosa per il quale lottare… Questo è per me la Shoah.

Halilovic Adnan 5^E