Prima che il tramonto calasse sulla giornata dello Shabbat, giorno del riposo prescritto dal rito ebraico, e sul giorno della memoria del 27 gennaio, i ragazzi coinvolti nel progetto di rete Il terzo occhio, portato avanti dall’anno scolastico 2015 dalla Scuola secondaria di I grado di via Mazzini, dall’ITIS Delpozzo, dall’ITC Bonelli, dal Liceo Scientifico-Classico Peano- Pellico e dal Liceo musicale E. Bianchi, con il sostegno economico della Fondazione CRC e della Banca delle Alpi Marittime, il supporto scientifico dell’Istituto storico della Resistenza e il patrocinio del Comune di Cuneo, hanno curato una serie di percorsi di riflessione sul tema della memoria.
Attraverso brevi letture preparate dai ragazzi della Scuola secondaria di I grado di via Mazzini e la toccante esecuzione del brano musicale “Si je ne reviens pas” che ha visto protagonisti alcuni allievi del Liceo Scientifico Peano-Pellico, è stata ricordata la storia della comunità ebraica cuneese e del ghetto della città. Alberto Cavaglion, insieme all’Assessore alla cultura del Comune di Cuneo, Cristina Clerico, ha svelato le targhette dei siti ebraici cuneesi. Sono così state aggiunte nuove tappe ai percorsi di memoria urbana proposti da Il terzo occhio, che raccoglie informazioni sui siti di interesse storico della città, accessibili fotografando i qr code apposti sulle targhette del progetto o direttamente dal web, consultando il sito www.ilterzocchio.it, curato interamente dagli allievi con un intenso lavoro di rete.
La giornata del 25 gennaio è stata invece dedicata a una Maratona della memoria, celebrata in tre luoghi diversi della città e curata dagli alunni degli Istituti secondari per il pubblico degli allievi delle classi terze della Scuola secondaria di via Mazzini.
Presso l’aula magna della scuola media di via Mazzini, gli alunni della classe III A ROB dell’Itis Delpozzo hanno presentato la storia di Arpaz Weisz, calciatore di origine ungherese e allenatore del Bologna calcio, vittima delle persecuzioni antisemite, attraverso letture e racconti, ispirati all’inchiesta- saggio di Matteo Marani “Dallo scudetto ad Auschwitz”.
La Sala Cdt ha ospitato gli alunni della classe I H del Liceo Scientifico Esabac, tramite le cui voci sono stati ripercorsi frammenti di storie di speranza e deportazione, lette in lingua francese. La melodia di “Si je ne reviens pas”, composta clandestinamente nel lager di Mauthausen-Gusen, affidata al canto e all’accompagnamento di alcuni allievi, ha reso omaggio a quanti da quel viaggio non tornarono.
Nell’aula video dell’ITC Bonelli, la classe I A ha ricordato, con letture e un video, la storia di Marco Levi, salvato dalla solidarietà di alcuni concittadini alle persecuzioni antisemite, a Mondovì.
Tra le tante storie riaffiorate in questi giorni, resta a tutti il dovere del ricordo, da mantenere vivo in ogni momento dell’anno e in ogni occasione, come ha ricordato nel suo intervento del 26 gennaio Alberto Cavaglion, rivolgendosi ai giovani. Nel vedere l’intensità e la serietà dei ragazzi che hanno dato vita a questi momenti, collaborando senza pregiudizi e con passione, sembra che ci possa essere molto più di una speranza sulla strada della consapevolezza e della memoria storica. Grazie a tutti loro. Grazie a chi ha condiviso con noi questo momento di memoria.
0